VALLE SUBEQUANA - “Dopo l’abrogazione dell’emendamento
inserito nella legge regionale “disposizioni urgenti per la stabilizzazione
finanziaria”, si evita una guerra istituzionale tra territorio e Ente Parco
Sirente Velino. Un segnale forte e chiaro per un territorio che non è in
vendita. I rappresentanti eletti” affermano in una nota i sindaci del
territorio “ vanno coinvolti nelle scelte, nella programmazione e negli
obbiettivi. Questi, altro non sono che quelli di uscire da una crisi che
attanaglia da molto tempo l’intero comprensorio insieme con decisioni condivise
e lungimiranti”. Plaudono, quindi, l’abrogazione
del comma che rischiava di far saltare la rappresentanza territoriale nell’ente
parco. Un fatto che arrivava dopo l’approvazione nella seconda commissione
della legge di riordino dell’ente, a
firma del consigliere Emilio Iampieri, il quale aveva trovato l’assenso di
molti sindaci con i comuni ricadenti nell’area parco. Un accordo che ora
rischia di saltare. “In pratica” spiegano
i sindaci e il presidente della comunità montana Sirentina Luigi Fasciani “Si voleva
creare un consiglio direttivo retto da soli tre esponenti, uno in
rappresentanza di una associazione ambientalista regionale, uno designato
dall’assessore regionale all’ambiente, mentre l’ultimo nominativo, dovrà essere
indicato dai sindaci del territorio. In questo modo si va contro la legge
quadro nazionale che prevede una partecipazione preminente degli enti locali,
mentre malgrado l’ampio consenso dato alla legge Iampieri, contrariamente, si
decide di riaprire uno scontro con il territorio” “Insomma” continua la nota “come
dire, fatta la legge trovato l’inganno. Una condizione che sta creando vivo
malumore tra gli amministratori e che potrebbe portare il parco ad un commissariamento
(in carica da un anno e mezzo) perenne, costante e definitivo. Un emendamento,
che era stato proposto con la scusa della riduzione dei costi della politica.
Una riduzione di fatto inesistente perché i consiglieri del parco non percepiscono
indennità di carica, mentre la norma in questione, riduceva solo la
partecipazione democratica alla gestione del territorio da chi è stato
direttamente eletto dal popolo per farlo, e cosa ancor più grave esautorava una
legge organica di modifica che sta seguendo il regolare iter approvata dal
consiglio Regionale”. “Ora” concludono “auspichiamo che la proposta di legge di
modifica forte del sostegno del territorio, segua il più veloce iter
approvativo in modo da riportare al più presto possibile il Parco nella
normalità istituzionale ponendo termine al commissariamento ormai non più
giustificabile”.ULTIME NOTIZIE DALLA REGIONE
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