SULMONA - "I candidati della lista del M5S pro Angelo Figorilli sindaco si dicono sbalorditi ma nello stesso tempo "felici", nonché "soddisfatti", nel leggere della volontà da parte di Noi moderati di utilizzare il baratto amministrativo quale cavallo di battaglia per la prossima tornata elettorale sulmonese.Siamo "felici" e "soddisfatti" perché quella del baratto amministrativo altro non è che una delle tantissime idee portate avanti proprio dal M5S, anche nella Regione Abruzzo.
Nel 2015, lo vogliamo ricordare, il capogruppo in consiglio regionale del M5S Riccardo Mercante, e non invece i consimili di Noi moderati, la definiva una misura a sostegno dei più deboli e dei più bisognosi ritenendola assolutamente necessaria in un periodo di devastante crisi economica e che rischiava di mettere in ginocchio centinaia di famiglie.
Siamo invece sbalorditi semplicemente perché quelli di Noi moderati stanno stranamente proponendo un qualcosa che in maniera illogica i loro consimili della Regione non hanno mai proposto né appoggiato.
Eh… sì, perché riuscire ad arrivare per primi (ma sempre dopo il M5S, sia chiaro) rispetto ai loro "superiori gerarchici", quelli per cui il baratto amministrativo è quasi un'eresia, vista la loro perpetua lontananza da chi vive realmente il dramma della povertà, è già di per sé un segnale significativo. Non è certo una misura scritta nel loro DNA. Anzi, questa improvvisa apertura rappresenta una sorta di metamorfosi ideologica che rischia di confondere le idee a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, vengono messi al corrente della proposta — palesemente copiata.
Se non fosse per l’aspetto rivoluzionario che caratterizza l’iniziativa di Noi Moderati (e che ci porta, in parte, a vederla come un segnale positivo), ci sarebbe davvero da preoccuparsi.
Lo diciamo con cognizione di causa: non saper produrre idee realmente diverse da quelle degli altri — soprattutto quando vanno in controtendenza rispetto alla volontà dei propri "superiori gerarchici" — dà purtroppo l’idea di un’incapacità politica. Un’incapacità a elaborare proposte autentiche e a distinguersi nella costruzione di un programma elettorale serio e credibile".
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