
"Alcuni cani randagi, presumibilmente abbandonati e inselvatichiti, hanno attaccato tre cuccioli di Orso e l'Ente Parco potrebbe ricorrere a provvedimenti drastici come l'abbattimento dei cani". Lo affema Walter Caporale, presidente nazionale dell'Associazione "Animalisti Italiani Onlus", che aggiunge: "L'abbattimento dei cani selvatici e' una decisione immorale ed illegittima, in violazione della Legge regionale sul randagismo n. 86/99 e della Legge quadro nazionale n. 281/91. I cani possono essere eventualmente abbattuti solo se ritenuti pericolosi e di comprovata ed accertata aggressivita', dunque vanno posti in osservazione per fini di tutela igienico-sanitaria ma anche per l'identificazione di un eventuale microchip di iscrizione all'anagrafe poiche' potrebbero essere sfuggiti ai rispettivi proprietari che ne sono alla ricerca". I cani, sempre secondo gli animalisti, sono animali d'affezione anche se randagi e il loro abbattimento prevede severi provvedimenti di carattere penale in base alla legge 189/2004. "Il nostro obiettivo e' quello di salvare i cani randagi, abbandonati nel territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo e chiediamo un incontro al presidente Giuseppe Rossi e ai Sindaci dei Comuni del Parco. Ricordiamo che il sindaco e' responsabile di tutti gli animali presenti nel proprio territorio e bisogna dunque risalire agli eventuali proprietari dei cani o provvedere al loro ricovero in una idonea struttura. In assenza di concertazione tra Pnalm, Asl, sindaci e Associazioni ambientaliste e animaliste - conclude Walter Caporale - siamo pronti ad occupare la sede del Parco ed a sporgere le denunce del caso".In merito a questa vicenda sono state numerosissime le proteste giunte anche alla nostra redazione di centroabruzzonews di cittadini che sono contrari all'abbattimento dei cani randagi che attaccarono la famigliola di orsi.
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