INTRODACQUA -
"È di tre feriti non gravi e tre denunce il bilancio di una rissa scoppiata nella notte, in piazza Mazzini, a Introdacqua. Tra i feriti c’è anche il sindaco, Cristian Colasante, che è intervenuto per sedare la rissa e ha ricevuto un pugno in faccia. Stando alla ricostruzione effettuata dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Sulmona, è emerso che la rissa è avvenuta poco prima delle tre e ha coinvolto tre giovanissimi residenti tra Sulmona e Castelvecchio Subequo. I tre erano in piazza quando, per futili motivi, si sono scambiati accuse e minacce reciproche prima di passare alle mani.
Una rissa a colpi di calci e pugni, avvenuta alla presenza di famiglie e di numerosi adulti, ancora in piazza per via dei festeggiamenti patronali che si sono conclusi con i fiori pirotecnici di mezzanotte. Il sindaco si è quindi avvicinato al gruppo, invitandolo a desistere e mentre è intervenuto per separare i tre, ha rimediato un pugno in pieno volto. A quel punto anche altri presenti sono intervenuti per sedare gli animi, tra cui una giovanissima che ha rimediato una gomitata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i medici del 118 che hanno trasportato in ambulanza, al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, i tre feriti. Il primo cittadino ha rimediato una ferita all’altezza dell’occhio sinistro, giudicata guaribile con una prognosi di quattro giorni. Dimessi anche uno dei ventenni rimasto ferito e la ragazza che hanno rimediato ferite lievi con una prognosi che non supera la settimana. I carabinieri, agli ordini del comandante di compagnia, il maggiore Toni Di Giosia, hanno tirato la linea questa mattina, ricostruendo le fasi della rissa e ascoltando i testimoni. È quindi scattata la denuncia a piede libero per un 20enne e un 26enne di Sulmona e un 28enne di Castelvecchio Subequo. I tre dovranno rispondere di rissa aggravata in concorso. Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo e ha iscritto gli autori della rissa sul registro degli indagati. “Mi sono avvicinato per invitare i giovanissimi a desistere e ho ricevuto un pugno. È un episodio spiacevole, avvenuto quando ormai i festeggiamenti erano chiusi.Per fortuna nulla di grave”- ha commentato il primo cittadino Colasante

"Introdacqua da sempre e’ sinonimo di accoglienza, calore, appartenenza e comunità.
Le immagini a cui abbiamo assistito ieri sera non ci appartengono, la nostra comunità non le merita. I nostri giovani, le nostre famiglie e la nostra comunità continuerà a divertirsi sempre con responsabilità e rispetto verso l’altro.
A te Sindaco, che lavori giorno e notte per questo e molto altro, non mancherà mai il supporto di tutti noi. Grazie per quello che fai e continuerai a fare. Introdacqua e’ con te. Sei il nostro orgoglio"afferma Carla Di Benedetto
ANTONIO DI MARCO SULL'AGGRESSIONE AL SINDACO DI INTRODACQUA:
"Solidarietà e vicinanza, episodi intollerabili"
"Desidero esprimere la mia piena solidarietà e vicinanza al sindaco di Introdacqua, Cristian Colasante, vittima la scorsa notte di un'aggressione mentre, con senso civico e responsabilità, cercava di sedare una rissa nel cuore del paese. L'ho sentito per manifestargli supporto e sconcerto, ma ritengo che il fatto che un primo cittadino venga colpito mentre svolge un gesto di mediazione e di tutela della comunità è un episodio grave e intollerabile, che non può passare sotto silenzio", così il consigliere regionale Antonio Di Marco, presidente dell'Associazione Borghi più Belli d'Italia in Abruzzo e Molise.
"La violenza non è mai la risposta, tanto più in una piazza che poche ore prima aveva ospitato famiglie e cittadini per una festa patronale – sottolinea - . Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso rapidamente e che i responsabili paghino per quanto accaduto. Al sindaco Colasante rivolgo i migliori auguri di pronta guarigione e il ringraziamento, a nome di tutti, per il coraggio dimostrato anche in una situazione difficile. Da questa vicenda deve venire un messaggio chiaro: le nostre comunità meritano sicurezza, rispetto e senso civico, non risse e violenza gratuita. Come rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di ribadirlo con forza".
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