
-adeguamento dei contributi e semplificazione delle regole per i progetti di vita indipendente e per l'assistenza ai gravissimi;
-erogazione di un bonus straordinario a favore dei nuclei e delle persone che
hanno sottoscritto regolari contratti in presenza di una persona non autosufficiente; .
-revisione tempestiva delle formule di detrazione e deduzione delle spese tali da compensare gli oneri sostenuti e favorire l'emersione del lavoro nero;
Il nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaborato giustamente adegua le retribuzioni, mediamente molto basse, riconosciute a chi assicura assistenza domestica presso milioni di famiglie italiane e tante aquilane.
Vengono innalzate le retribuzioni, elevato il costo dei contributi, aumentate le indennità sostitutive di vitto e alloggio.
Per restituire l'idea degli aumenti, una famiglia che si avvalga per 30 ore alla settimana di badante o assistente ad una persona non autosufficiente avrà una spesa maggiore di circa 1.300 euro l'anno. Se l'operatore è dipendente a tempo pieno e convivente l'aumento medio annuo sarà di circa 1.600 euro. Se il collaboratore vanta una certa anzianità di servizio, la spesa aumenta.
Come detto, si tratta di aumenti doverosi, ma che si abbattono esclusivamente sulle famiglie cioè le prime garanti del sistema di welfare e sono oltre due milioni di nuclei.
Ne sono colpiti in particolare alcuni profili.
1. le famiglie con persone anziane non autosufficienti che hanno preferito non ricorrere al ricovero in RSA (finora il 58,5% delle famiglie rientra in questa condizione; datiCensis);
2. le famiglie e le persone con severe necessità assistenziali e sanitarie -pensiamo anche alle persone con patologie oncologiche -che hanno fortemente voluto, anche a costo di forte impegno diretto nell'assistenza, che il luogo di vita del congiunto rimanga la sua casa;
3. le persone con disabilità che hanno optato per percorsi di vita indipendente avvalendosi anche di assistenti personali;
4. i caregiver familiari che hanno necessità di essere coadiuvati, per quanto economicamente possibile, da assistenti, colf, operatori.
Paradossalmente saranno ancora più colpiti i nuclei che hanno scelto di regolarizzare i contratti.
L'effetto certo è quello dell'ulteriore impoverimento, sospingendo o mantenendo i nuclei e le persone nella povertà relativa se non assoluta. Questo nuovo sovraccarico economico -non va dimenticato -si aggiunge all'aumento del costo della vita, ad un non proporzionale aumento di pensioni e retribuzioni, ai costi energetici che pesano di più su questo tipo di nuclei. Sarà un sovraccarico insostenibile che costringerà a scelte inevitabili.Sono infatti prevedibili alcuni preoccupanti effetti:
a. il ricorso ai rapporti di lavoro irregolare (i cui costi comunque fatalmente aumenteranno);
b. il ricorso al ricovero in RSA e in istituto che potrebbe progressivamentediventare più sostenibile economicamente per le famiglie;
c. la rinuncia a percorsi di autonomia personale e vita indipendente intrapresi da persone con disabilità con il ritorno alla famiglia di origine o con il ricorso a strutture protette;
d. la rinuncia ai collaboratori da parte dei caregiver familiari, sobbarcandosi anche quella parte di lavoro con ciò che ne deriva in termini di salute e isolamento.
Troppo spesso si dimentica che le famiglie sono il principale "azionista" del welfare in ambito assistenziale e sulla non autosufficienza.
Ed i contribuiti riconosciuti dallo Stato (Fondo Non Autosufficienza), già largamente insufficienti, vengono irrimediabilmente erosi dai giusti aumenti retributivi, oltre che dall'inflazione e dal costo energetico.
È tempo di passare dalle enunciazioni di principio (vita indipendente, supporto alla non autosufficienza, sostegno ai caregiver familiari) agli interventi concreti immediati e urgenti. Ed il Comune dell’Aquila può e deve fare la sua parte. Concentrandosi di più sull’utile invece che sul futile. Ci aspettiamo ora fatti concreti. L’approvazione dell’ordine del giorno è un primo passo importante. “
Così l’on Stefania Pezzopane consigliera comunale, prima firmataria ordine del giorno su assistenti domestici e badanti approvato dal consiglio comunale.
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