SULMONA - "Il 14 settembre è dietro l’angolo e, dopo una serie di dichiarazioni trionfalistiche delle SS.LL. che lasciavano sperare in una riapertura delle scuole senza problemi, perché a Vs. dire erano state individuate le soluzioni sulla loro riapertura , è sceso un profondo silenzio.Le famiglie che hanno figli che frequentano i diversi ordini di scuola sono preoccupate per i prevedibili disagi connessi alla impercorribilità delle soluzioni prospettate e che potrebbero implicare l’utilizzo di doppi turni. Infatti, in tutti gli immobili individuati non ci sarebbero le condizioni per ospitare attività scolastiche.Ci chiediamo come è possibile che si sia pensato di portare gli alunni in capannoni del nucleo industriale.
Chi ha comunicato tale possibilità si è posto qualche interrogativo ? Ad esempio ha pensato a come rendere consona la destinazione d’uso ? agli indici di vulnerabilità sismica ed alla classe d’uso? al rispetto delle norme sanitarie (rapporto di illuminazione, aereazione, servizi igienici, sicurezza, impiantistica elettrica, termica) ecc. ecc. ? Ed a questo proposito si è reso conto che questi requisiti probabilmente non c’erano? Ha pensato quindi a cosa fare per superare queste problematiche sia sul piano economico, autorizzativo e realizzativo nei tempi avuti a disposizione sin dall’epoca degli annunci ?Oggi osserviamo che:
lo stato dei lavori della scuola Masciangioli è tale da escludere la sua riapertura per questo anno
scolastico; .la scuola Lombardo Radice non è utilizzabile;il nuovo edificio del polo scolastico è ancora in “alto mare”;la scuola Capograssi è l’unica che con tutta probabilità sarà pronta per il 14 settembre.Insomma a poco più di un mese dalla riapertura delle scuole, nell’assenza finanche del bilancio preventivo del 2020, indispensabile per allocare somme nei capitoli dello stesso necessarie per effettuare nuovi lavori, il profondo silenzio la dice lunga.
Non vorremmo che qualcuno stia pensando a delle temerarie soluzioni come quella di :utilizzare ancora i MUSP privi di autorizzazione sismica e già utilizzato lo scorso anno scolastico
senza tale autorizzazione mettendo a rischio alunni, personale insegnante ed amministrativo; non consegnare i lavori di adeguamento sismico: della scuola Media Serafini per la quale, già dal 2018, il Tar ha dato via libera all’esecuzione dei lavori e della scuola Lola Di Stefano appaltata a giugno 2020. Una simile operazione esporrebbe l’Amministrazione a prevedibili riserve economiche che vedranno soccombente il comune. Non vorremmo che in questa malaugurata ipotesi che potrebbe mettere a rischio financo i relativi finanziamenti si stia pensando, per far fronte alle norme di distanziamento sociale, all’utilizzo di queste scuole ed alla revoca delle ordinanze che avevano vietato, in detti immobili, l’utilizzazione delle aule dell’ultimo piano;
Intanto per la superficialità con la quale è stata trattata l’intera problematica delle scuole, sin dal
insediamento dell’attuale Amministrazione, nulla è stato posto in essere per cercare soluzioni percorribili ed intanto osserviamo che l’Istituto Tecnico Commerciale è ancora sotto sequestro giudiziario e la storica sede del liceo classico, stando a recenti notizie, probabilmente dovrà essere destinata ad altro uso quando e se partiranno i lavori".
Al Sindaco Annamaria Casini
All’Assessore Salvatore Zavarella
E p.c. Al dirigente del 3° e 4° Settore
Il Presidente Gaetano Rocco Pagone
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