
Oggi il gioco è tenuto in vita dagli appassionati e da quell’ ampia platea di collezionisti che danno vita a mercatini, sia reali che in rete, e borse scambio. Ed è proprio agli irriducibili amanti del Subbuteo che si rivolge il volume scritto da Luca Di Ianni,
collaboratore del quotidiano “Il Centro” e collezionista. “Almanacco illustrato del Subbuteo” è il titolo del libro, composto da 150 pagine interamente a colori, che propone l’intero catalogo delle squadre di tipo LW (Lightweight) e degli accessori, dagli albori fino alle ultime produzioni: “Ho voluto mettere a disposizione degli amanti di questo splendido gioco uno strumento utile”, dice l’autore, “ma anche ripercorrere la storia di un gioco affascinante ed unico. Spero che questo libro possa aiutare coloro che giocavano a Subbuteo a ritornare con la memoria a una parte della propria infanzia e anche a riaccendere la passione per un gioco ancora attuale, nella speranza si poter creare anche qui in Valle Peligna un club-Subbuteo, come ce ne sono decine in tutta Italia”.
La storia del Subbuteo è molto vecchia: il gioco nacque in Inghilterra dall’intuizione di Sir Peter Adolph alla fine degli anni ’40 e, tra alterne fortune ed evoluzioni, si diffuse in tutto il mondo ed in Italia soprattutto dagli anni’70, arrivando fino agli inizi del nuovo millennio, quando venne definitivamente travolto dai suoni e dalle luci delle moderne consolle di gioco. Nel mezzo, una storia di una produzione immensa di squadre (più di mille in catalogo, dalle vecchie “Heavyweight” alle più recenti “lightweight”) e di accessori di ogni tipo, con la possibilità di riprodurre per i più fortunati uno stadio in miniatura. Addirittura, ogni quattro anni il Subbuteo aveva il suo campione del mondo, in concomitanza con i mondiali di calcio.