SULMONA - "Ancora un atto che dimostra che il “Modello Sulmona” fa paura al gruppo FCA.L'azienda ancora una volta, dietro le quinte, sta cercando di smontare il risultato straordinario
ottenuto dai Lavoratori. Una strategia che vede coinvolte le OO.SS. nazionali firmatarie, una strategia da “pistole alla tempia”, dove la pistola è il CCSL, costringendo anche la Uilm territoriale a rientrare nei ranghi.
In realtà la “pistola alla tempia” in questi anni l'hanno avuta i Lavoratori costretti dai propri responsabili a ritmi di lavoro esagerati, nonostante ciò i Lavoratori hanno avuto il coraggio di ribellarsi e durante gli scioperi sono usciti a testa alta davanti al plotone dei responsabili schierati in modo intimidatorio sulla porta di uscita"si legge in una nota giunta in redazione."Non condividiamo ma capiamo la situazione della Uilm territoriale, costretta dall'azione messa in campo dalla Fim a fare un passo indietro rispetto a quanto dichiarato in assemblea e scritto sui comunicati, assumendosi necessariamente la piena responsabilità di questo atto.Quando si dice che anche l'accordo del 6 luglio 2016 va ricondotto al consiglio delle RSA di cui noi non facciamo parte, vuol dire che nelle prossime riunioni ci saranno due tavoli separati uno con la FIOM e l'altro con i firmatari.
Per la FIOM non è un problema visto che con il consenso dei Lavoratori avremmo firmato anche
da soli.Due sono gli aspetti più inquietanti di questa vicenda: da un lato si capisce quanto sia vincolante il CCSL per le OO.SS. firmatarie, dall'altro viene fuori che l'unico obiettivo della Fim è quello di farsi scudo del CCSL per poter tutelare la propria posizione, a discapito dell'interesse dei Lavoratori che lottano compatti per il miglioramento delle loro condizioni di lavoro.Ci sono sempre delle scelte da fare nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle. I Lavoratori si stanno battendo per cambiare.
La FIOM non consentirà a nessuno di mortificare il coraggio manifestato dai Lavoratori e attraverso
l'accordo votato si impegna a modificare le condizioni di lavoro dell'officina a partire da una
valutazione dei carichi di lavoro in modo da verificare quali turni sono da applicare realmente.
Questo percorso non escluderà quanti dei firmatari vorranno collaborare e se i loro polsi sono
incatenati dal CCSL, la FIOM e i Lavoratori di Sulmona continueranno a battersi per un reale
cambiamento che consenta anche di rompere questa catena.
Il Sindacato non è proprietà di qualche dirigente sindacale che spesso i Lavoratori manco
conoscono.Il Sindacato è proprietà esclusiva dei Lavoratori e i dirigenti, pro tempore, dovrebbero imparare da essi che unitariamente si deve lottare per difendere gli interessi dei Lavoratori".
FIOM-CGIL della Provincia di L’Aquila
R.S.A. Sistemi Sospensioni Sulmona
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