SULMONA - "Nei prossimi giorni i candidati sindaci per le elezioni amministrative del Comune di Sulmona dovranno rispondere ai cittadini che da oltre 8 anni contrastano l’ubicazione lungo l’Appennino del Metanodotto SNAM e della Centrale di compressione e spinta ad esso funzionale prevista in Sulmona . Le ragioni del contrasto sono la sicurezza, dato l’alto rischio sismico delle zone da attraversare interessate da numerose faglie sismo genetiche che nella storia hanno causato terremoti disastrosi , e l’alto valore ambientale acclarato e confermato dalla presenza di Parchi Nazionali, Riserve Regionali e Siti di Interesse Comunitario che garantiscono protezione e sviluppo turistico"si legge in una nota giunta in redazione a firma di Maria Clotilde Iavarone.
"Parole e promesse non bastano. Non bastano nemmeno le numerose delibere comunali, provinciali, risoluzioni e leggi regionali che le Istituzioni locali e parlamentari hanno finora prodotto. Non ha sortito effetto efficace nemmeno la negazione dell’Intesa Stato-Regioni della Regione Abruzzo visto che l’iter burocratico del progetto della Centrale prevista in Sulmona è stato concluso e si paventa l’atto conclusivo dell’autorizzazione da parte del Governo.
Occorrono iniziative forti che solo persone fortemente motivate e non solo guidate e spronate da associazioni ambientaliste o comitati di cittadini sanno intraprendere. Non basta battere i pugni sul tavolo e abbandonare la seduta come ha fatto il presidente della Regione nell’incontro che doveva dare attuazione al tavolo tecnico previsto dalla Risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ( espressione del Parlamento) per l’individuazione di un percorso diverso del metanodotto a causa dell’alto rischio sismico dell’Appennino: IL TAVOLO TECNICO, che di tecnico non aveva nulla visto che le ragioni non erano supportate da studi e presenza di esperti, NON E’ STATO più CONVOCATO.
L’Associazione Orsa Pro Natura Peligna, nei primi anni di contrasto alla ubicazione della Centrale di Compressione in località Case Pente, propose ai sindaci di Sulmona di Pacentro e di Cansano di tutelare la zona a causa dell’alto valore archeologico, floristico, e in special modo faunistico in quanto corridoio faunistico tra Parco Nazionale della Majella, Riserva Regionale del Monte Genzana e Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.La proposta prevedeva la eventuale revisione dei limiti del Parco della Majella e altre iniziative relative a corridoi faunistici dei grandi mammiferi. I Sindaci si mostrarono disponibili ma nessuno prese alcuna iniziativa.
Occorrono persone che sappiano individuare gli strumenti di contrasto al Governo Centrale appiattito sulle ragioni e sugli interessi economici della SNAM e abbiano il coraggio di denunciare le numerose illegalità, incongruenze e omissioni (vedi omissione VAS) perpetrate, persone che siano motivate non da successo personale e aspirazione di carriera politica ma dalla tutela dell’ambiente e della salute delle popolazioni e dalle aspirazioni delle stesse ad attuare uno sviluppo economico che metta a profitto le risorse peculiari del territorio".
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