PREZZA - Venerdì 2 ottobre alle ore 21, in seduta straordinaria, si riunirà il Consiglio Comunale di Prezza per capire meglio gli aspetti e le competenze istituzionali in merito alla vicenda del campo di accoglienza profughi che si andrebbe a insediare all’ex Foceit fra Prezza e Pratola Peligna.La richiesta di convocazione era stata avanzata da tre consiglieri comunali Agata Di Meo, Domenico Bernadei e Candido Fallavollita. Proprio nei giorni scorsi per iniziativa di Marianna Scoccia e Cinzia Di Gesualdo è nato il comitato
“ no campo profughi lager” che ha l’obiettivo di tutelare i cittadini e i profughi stessi. Le due promotrici hanno indetto per domani alle ore 21 la prima riunione del comitato che sta già riscuotendo parecchie adesioni. Scoccia e Di Gesualdo si sono rese disponibile ad accogliere i profughi perfino nelle loro case e ritengono che l’iniziativa privata sia mossa da business e non vera accoglienza. La società nel frattempo ha chiesto un incontro con i sindaci dei due comuni per spiegare la bontà del progetto e le sue opportunità sociali, culturali ed economiche. “ Se ci saranno da intraprendere iniziative politiche l'amministrazione comunale condividerà le stesse con l'intera popolazione”, rassicura su facebook il sindaco di Prezza Ludovico Iannozzi.La politica, in questa fase, resta scettica rispetto il progetto di realizzare un campo profughi fra Prezza e Pratola. Nei giorni scorsi a presentare un’interpellanza al sindaco di Pratola Peligna Antonio De Crescentiis sono stati i consiglieri comunali di minoranza Antonio Di Nino e Antony Leone. Un secco no è arrivato dal Movimento Cinque Stelle di Pratola Peligna perché- secondo i grillini- il campo profughi creerebbe un centro di emarginazione senza possibilità di integrazione, arricchirebbe con 2.400.000 euro l'anno i gestori, creerebbe eventuali rischi per furti favorendo creazioni di gruppi contrapposti come accade in altri centri di accoglienza e un alto rischio di proliferarsi malattie. La proposta dei Cinque Stelle è quella di distribuire sul territorio nei 12 paesi della Valle Peligna e limitrofi pochi nuclei familiari a paese utilizzando le seconde case vuote o sfitte. Ad alzare la voce nei giorni scorso era stata anche Forza Nuova che ha sottolineato come la decisione di far nascere un campo profughi in Valle Peligna è una scelta scellerata ed egoista.
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