SULMONA -
Dopo aver rigettato quello dell’Am Consorzio, i giudici amministrativi hanno ritenuto infondate anche le motivazioni della Undis che, reclamando la propria posizione di concorrente nella gestione del servizio di igiene urbana, aveva ritenuto in difetto le procedure dell’affidamento diretto. Per il Tar invece è tutto legittimo. Se non dovessero esserci ricorsi al Consiglio di Stato, ieri si è chiusa la partita a favore di Cogesa e Comune. Il servizio rifiuti incominciato lo scorso 1 dicembre con l’affidamento al Cogesa può dunque andare avanti. L’amministrazione Ranalli si toglie di dosso un peso enorme che a tutti, lavoratori in primis, non ha fatto dormire sonni tranquilli.
Ricorsi, pareri legali ed il rifiuto dei dirigenti a mandare avanti le procedure avevano impedito di partire il primo novembre con il servizio, posticipato di un mese nonostante il rischio di bloccare tutto se il Tar avesse dato torto al Comune di Sulmona ed al Cogesa. Tira un sospiro di sollievo il sindaco Peppino Ranalli. “Se ieri ero soddisfatto dopo la sentenza positiva del primo ricorso – afferma – ora lo sono ancor di più”.

Il primo cittadino ringrazia i dirigenti insieme al segretario, ai legali e “a tutti coloro – dice – che hanno condiviso con me questo percorso”. A conclusione del dibattimento i giudici amministrativi hanno ritenuto corretti il controllo analogo, il regolamento approvato dai Comuni soci del Cogesa e l’attività di prevalenza. Tutto regolare a differenza di quando il Tar aveva bocciato l’affidamento in house a Castel di Sangro.
Con l’accordo firmato il 29 novembre che ha fatto partire il servizio il 1 dicembre è stato stipulato un subappalto con l’Am Consorzio per tre mesi, nel frattempo si dovrà espletare una gara con l’obbligo per il vincitore di riassorbire i dipendenti della cooperativa.