. "Il punto -spiega Sinatra- e' che la legge nazionale richiede alle aziende di segnalare lo svolgimento della propria attivita' al Comune in cui esse hanno sede ed inoltre di comunicare all'autorita' di pubblica sicurezza dello stesso Comune l'elenco dei propri venditori. L'autorita' di pubblica sicurezza effettua una accurata verifica preventiva dei requisiti di onorabilita' dei venditori e per fare cio' dispone di strumenti, sicuramente piu' efficaci, di quelli di cui potrebbe disporre un Sindaco. Solo al termine di questa verifica viene rilasciato al venditore un tesserino di riconoscimento. In questo quadro la comunicazione preventiva richiesta dal sindaco non servirebbe ad aumentare la sicurezza dei cittadini ed imporrebbe ulteriori oneri burocratici alle aziende". Inoltre Univendita contesta nell'ordinanza il riferimento alla Legge regionale 135/1999 che, disciplinando il commercio al dettaglio su aree pubbliche (cioe' gli ambulanti dei mercati), "nulla ha a che spartire con la vendita a domicilio". "In ultimo - sempre secondo Univendita - all'ordinanza manca un termine temporale, elemento necessario quando si affrontano questioni di ordine pubblico".
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giovedì 27 febbraio 2014
UNIVENDITA RICORRE AL PREFETTO SU DIVIETO ATTIVITA' VENDITA A DOMICILIO A VILLALAGO
. "Il punto -spiega Sinatra- e' che la legge nazionale richiede alle aziende di segnalare lo svolgimento della propria attivita' al Comune in cui esse hanno sede ed inoltre di comunicare all'autorita' di pubblica sicurezza dello stesso Comune l'elenco dei propri venditori. L'autorita' di pubblica sicurezza effettua una accurata verifica preventiva dei requisiti di onorabilita' dei venditori e per fare cio' dispone di strumenti, sicuramente piu' efficaci, di quelli di cui potrebbe disporre un Sindaco. Solo al termine di questa verifica viene rilasciato al venditore un tesserino di riconoscimento. In questo quadro la comunicazione preventiva richiesta dal sindaco non servirebbe ad aumentare la sicurezza dei cittadini ed imporrebbe ulteriori oneri burocratici alle aziende". Inoltre Univendita contesta nell'ordinanza il riferimento alla Legge regionale 135/1999 che, disciplinando il commercio al dettaglio su aree pubbliche (cioe' gli ambulanti dei mercati), "nulla ha a che spartire con la vendita a domicilio". "In ultimo - sempre secondo Univendita - all'ordinanza manca un termine temporale, elemento necessario quando si affrontano questioni di ordine pubblico".