
SULMONA – Tocca alle donne
scendere in
campo contro “l'ottusità burocratica e difendere il diritto alla vita”. L’esponente
Api, Rosanna Sebastiani, chiama così a raccolta il popolo rosa attraverso il
sociale network Facebook contro il rischio di chiusura dei reparti legati alla
neonatologia di 5 ospedali, compreso Sulmona, oltre a Castel di Sangro privo di
un punto nascita già da 4 anni (Penne, Ortona, Atri e Sant’Omero). Un
argomento, dunque, che preoccupa da vicino il gentil sesso, ecco perché la Sebastiani , come un
fiume in piena, sostiene che la questione vada affrontata con forza e decisione “perchè
noi donne sappiamo che il parto può trasformarsi in un attimo dal momento più
felice della nostra vita a quello più drammatico in assoluto”.
Secondo quanto
scrive in una nota Sebastiani, neonatologia a Sulmona potrebbe essere chiusa entro
ottobre 2012. Parte dal calcolo dei posti letto, sostenendo che “in mancanza di
responsabili di reparto, si sceglie di andare a curarsi altrove, e quindi si
taglia, si taglia, si taglia e si taglierà, fino ad arrivare al numero previsto
dalla Regione per il nostro territorio che è pari a 32 posti letto” “se teniamo
conto che a Castel di Sangro è previsto il mantenimento del solo pronto
soccorso, siamo ad una media di un posto letto ogni 2600-2700 abitanti, quando
l'indicatore standard nazionale parla di 6 posti letto per ogni 1000 abitanti”.
Continua l’esponente Api sottolineando “il potenziamento delle sole strutture
che garantiscono 1000 nascite annue”, per aree montane caratterizzate dalla “viabilità
scomoda, del fattore climatico, il parametro scende a 500 nascite, e qui
l'ennesimo "gioco di prestigio", perchè le nascite non vanno
calcolate nel territorio, ma nel reparto”. Sono quindi le donne, ribadisce