Per dare concretezza a questo invito, il cardinale Zuppi ha fornito precise indicazioni liturgiche. Si suggerisce, in particolare, l'utilizzo dei formulari delle Messe "Per la pace e la giustizia" e "In tempo di guerra e disordini" (Messale Romano, pp. 894-896). Queste opzioni, disponibili nel rito romano, offrono testi e preghiere specificamente pensate per momenti di particolare difficoltà e incertezza, sottolineando l'importanza della dimensione liturgica nella supplica per la pace.
Inoltre, viene auspicato l'inserimento di intenzioni particolari per la pace nella preghiera universale, sia durante l'Eucaristia che nella Liturgia delle Ore. Il cardinale Zuppi invita anche le parrocchie a non limitarsi alla preghiera personale, ma a promuovere e organizzare "momenti di preghiera e di adorazione" in comune. L'obiettivo è quello di creare una rete di preghiera capillare che coinvolga tutti i fedeli, dando testimonianza pubblica della speranza cristiana in un mondo lacerato dai conflitti.
L'iniziativa del cardinale Zuppi si inserisce in un solco già tracciato da altri leader religiosi e da organizzazioni internazionali che chiedono con forza la fine delle ostilità. La Chiesa, con questo gesto, ribadisce il suo ruolo di promotrice di pace e di riconciliazione, offrendo la preghiera come strumento non violento ma potente per la costruzione di un futuro migliore.
L'invito del Vescovo di Sulmona-Valva: "rispondiamo con il cuore"
Anche la Diocesi di Sulmona-Valva accoglie e rilancia l'appello. "A fronte del dolore e della sofferenza che vediamo ogni giorno, la nostra risposta di cristiani non può che essere una preghiera più intensa e unita," dichiara Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva. "In piena sintonia con il cardinale Zuppi e con il Santo Padre, invito tutti i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose e i fedeli della nostra Diocesi a trovare forme, modi e tempi per riunirsi in preghiera per la pace. Non limitiamoci a preghiere individuali, ma rispondiamo a questo appello con il cuore, organizzando nelle nostre parrocchie, nei gruppi e nelle famiglie, momenti di preghiera comune. Che la nostra Diocesi diventi una 'rete di pace' dove ogni preghiera si unisce alle altre per formare una grande supplica al Signore."
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