RAIANO - "Sul Punto Nascite di Sulmona sono ancora molti gli interrogativi aperti sulla sua soppressione o meno. Sono molte le ipotesi, le conferme e le smentite che leggiamo sulla stampa in questi giorni, con la sottolineatura da parte dell’Assessore Regionale Paolucci che l’obiettivo è di realizzare una rete, dei presidi nel territorio regionale, in grado di garantire la sicurezza delle madri e dei nascituri. La conclusione, sottesa a questo ragionamento, è che i presidi con un numero basso di parti durante l’anno non è garanzia di adeguata e professionale assistenza a fronte di eventuali gravi patologie"si legge in una nota a firma del Capogruppo PD – Provincia l’Aquila Enio Mastrangioli.
"Non intendo entrare in un confronto simile che va avanti da anni, molto specialistico e delicato, certamente ereditato dall’attuale Giunta e Assessore Regionale alla Sanità, al quale va riconosciuto, comunque, il merito di agire con molta prudenza, attenzione e ascolto.
Il quesito che vorrei porre, e al quale invito la Giunta Regionale a riflettere e a dare una risposta, è il seguente: il diritto di un territorio ad avere servizi pubblici o di interesse generale è determinato dai “numeri” o da considerazioni attinenti il diritto stesso di una comunità, che vive in un’area specifica e di particolare identità, ad avere pari opportunità e uguaglianza di trattamento?E’ evidente che se la preminenza é data ai numeri, nell’Area Territoriale della Valle Peligna, Alto Sangro e Valle Subequana, quasi tutti i presidi pubblici presenti nelle nostre comunità come Scuole, Caserme dei Carabinieri, Poste, Banche, etc, dovrebbero essere soppressi o accorpati.
Può essere questa una logica?
Evidentemente no, poiché significherebbe decretare la morte, l’annichilimento di un territorio, in barba a tutte le discussioni teoriche sul suo rilancio, sulle promesse di finanziamenti, che ritualmente ascoltiamo dalle varie rappresentanze politiche.
E’ noto e comprovato dai fatti che l’attrattività di un territorio dipende dalla quantità e qualità dei servizi presenti, in mancanza dei quali c’è l’emigrazione verso altri lidi, c’è lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione.
Per queste ragioni un’Area Territoriale come quella della Valle Peligna, Alto Sangro, Valle Subequana, vasta, montana, orograficamente particolare e con una viabilità difficile, seppur con un numero di abitanti non elevato, non possa essere continuamente privata di servizi essenziali e identitari come, nel nostro caso, può essere considerato il Punto Nascite di Sulmona.
L’aquilano, la Marsica, il teramano e la costa pescarese-chietina, aree territoriali ben definite e omogenee come la nostra, possono godere di servizi e presidi in quantità e qualità, anche a pochissima distanza. Perché le nostre comunità non dovrebbero avere gli stessi diritti che hanno quelle di tali aree?Quali sono le ragioni ostative, a prescindere dai numeri, che impediscono di dotare il nostro Punto Nascite, di locali, attrezzature, personale a sufficienza e qualificato, mezzi di trasporto specializzati per gravi esigenze, così da garantire la sicurezza delle madri e dei nascituri.Oltretutto quando è in programma la costruzione di un nuovo Ospedale, che può essere definito tale se dietro le mura dello stesso ci siano i contenuti.
E’ chiaro che il problema è politico e la politica può e deve scegliere, senza alibi e fumo negli occhi, in coerenza con una logica di solidarietà, in questo caso di solidarietà territoriale, bilanciando i costi della sanità in maniera equilibrata, che significa assicurare a tutta le popolazioni abruzzesi pari opportunità e condizioni di assistenza nei territori in cui risiedono ed in cui vogliono far nascere i propri figli".
Il Capogruppo PD – Provincia l’Aquila
Enio Mastrangioli
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