SULMONA - "Ieri 8 aprile 2025 a Roma ha avuto luogo l'incontro sindacale periodico di livello nazionale.Innanzitutto è stato prorogato l'attuale accordo sul Premio di risultato, adeguando gli obiettivi per il 2025.Poi i rappresentanti della Marelli hanno esposto la situazione e le prospettive per i vari stabilimenti in Italia.Per quanto riguarda lo stabilimento di Sulmona, è stata annunciata una ulteriore perdita di attività a partire da fine 2025!Dopo i semicorner (già oggetto di insourcing da parte della ex Sevel di Atessa), ora apprendiamo che lo stabilimento peligno perderà anche la produzione dei bracci oscillanti sempre destinati alla ex Sevel di Atessa, i quali da fine 2025 verranno prodotti in lamiera (e non più in ghisa) in uno stabilimento indiano di Marelli.E' certo che la produzione in lamiera dei bracci sarebbe assolutamente possibile a Sulmona, eppure Marelli ha spiegato che l'adeguamento della produzione avrebbe determinato un costo aggiuntivo e che Stellantis non ha accettato di assorbirlo, ragione per cui Marelli ha scelto di affidare la produzione al suo stabilimento indiano, definito “Polo dei bracci”.
Questo nuovo "pacco regalo" vale 37 persone! Che si aggiungono alle circa 12, già "vittime" dell'insourcing!
Inoltre, alla nostra richiesta, avanzata all'azienda anche in occasione dell'incontro in Regione Abruzzo del 29 gennaio scorso, di riportare all'interno dello stabilimento di Sulmona le produzioni di quei pezzi oggi acquistati all'esterno e poi rivenduti a ex Sevel, la risposta ricevuta è stata a dir poco evasiva.
Prosegue dunque lo stillicidio produttivo per lo stabilimento di Sulmona, il cui destino, come è stato di nuovo ribadito dai rappresentanti di Marelli, dipende in tutto e per tutto da ex Sevel.
L'azienda ha infatti dichiarato che per Sulmona non è immaginabile una vocazione produttiva alternativa a quella per ex Sevel e che ci sarà una ripresa dello stabilimento peligno solo se/quando ex Sevel tornerà a richiedere pezzi a Sulmona nei volumi necessari a garantire la saturazione produttiva dello stabilimento.
Premesso che lo stabilimento di Sulmona dovrebbe avere anche le produzioni per auto, oltre a quelle per Ducato, Marelli sta di fatto comunicando che nei piani aziendali Sulmona l'auto non la vedrà più.
Riguardo poi alle produzioni per il Ducato, come ormai sanno pure i muri, per effetto della sostituzione dell'impianto di verniciatura dei furgoni da parte di ex Sevel, si è determinata una contrazione irreversibile dei potenziali volumi produttivi.
Stante questa situazione, quali sarebbero i piani dell'azienda per salvaguardare l'occupazione?
Di fronte a questo braccio di ferro tra Marelli e Stellantis che passa come un caterpillar sulle vite delle Lavoratrici e dei Lavoratori di Sulmona, ci chiediamo cosa ci sia di concreto nelle rassicurazioni che Stellantis, per bocca dei suoi rappresentanti, ha comunicato in sede parlamentare riguardo alla tutela della sua catena di fornitura presente nel nostro Paese, a partire da Marelli.
Poiché l'auspicio di questo impegno era stato richiamato anche in occasione dell'incontro presso la sede dell'Assessorato alle Attività produttive della Regione Abruzzo del 29 gennaio 2025, chiediamo che sia urgentemente convocato un tavolo istituzionale presso la Regione Abruzzo intorno al quale sia presente, oltre a Marelli, anche Stellantis, perché, di fronte al rischio di un cataclisma occupazionale e sociale in Valle Peligna, occorre richiedere sia a Stellantis che a Marelli una assunzione di responsabilità CONCRETA sulla tenuta occupazionale dello stabilimento di Sulmona".
FIM-FIOM-UILM-UGLM territoriali
RSU Marelli Sulmona
Elvira De Sanctis
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