
Il Molino dei Celestini fu edificato nel 1400, quando i Celestini lo donarono alla Comunità pratolana. Si ricorda che i celestini sono stati "utili signori" di Pratola, per concessione di Carlo II d’Angiò, dal 1294 fino al 1807, quando fu soppresso l’Ordine, per effetto delle leggi napoleoniche eversive del feudalesimo.Insomma un luogo pregno di storia e memorie preziose, tanto da essere inserita nelle prestigiose guide del ministero per i Beni culturali.Da oltre dieci anni pero' è chiuso e versa in uno stato totale abbandono. La struttura è rimasta aperta per circa 10 anni durante i quali e' divenuta polo attrattivo per turisti e visitatori. Poi la chiusura e l’inizio del degrado.
Con il nostro gruppo, Pratola Insieme, abbiamo deciso di riportarla davvero al centro dell'agenda politica: con una lettera protocollata, chiederemo al Sindaco Di Nino, in qualità di consiglieri comunali, le chiavi della struttura per bonificare, a titolo di volontariato, un sito divenuto ormai fatiscente ed abbandonato a se stesso.
Ricordiamo, in merito, i soliti proclami dell'Amministrazione Di Nino che, nel lontano Novembre 2017, annunciò tramite dichiarazioni a mezzo stampa del Consigliere Aldo Di Bacco, la bonifica non solo momentanea ma perenne del Museo, e che addirittura disse (citiamo testualmente) «cercheremo di ripartire e soprattutto arrivare alla riapertura di questa importante struttura. Al momento non escludiamo di fare di nuovo ricorso all’aiuto dei volontari per sistemare i molti oggetti storici contenuti nel museo che hanno risentito degli anni di abbandono. Nello stesso tempo, ci stiamo attivando per trovare finanziamenti».Insomma ci troviamo di fronte all'ennesimo SPOT dell'Amministrazione di Pratola Bellissima, che di bello, alla nostra amata Pratola, non ha portato proprio nulla".
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