SULMONA – “ Se si comincia a tornare alla tradizione è grazie all’impegno del comitato e alle tantissime firme raccolte dai cittadini”. E’ quanto sostengono Luciano Angelone, Franco Balassone, Carlo Maria Speranza e Francesco Comparetti, componenti del comitato sorto a difesa della Processione del Venerdì Santo di Sulmona.
4300 le firme raccolte per difendere la tradizione, senza contare i consensi ottenuti sulla rete sociale di facebook. Nella petizione, consegnata ai vertici dell’Arciconfratenità della Ss.ma Trinità, si chiedeva di eliminare la presenza dei megafoni, ripristinare il precedente percorso attraverso piazza Plebiscito, non fermarsi all’Annunziata prima del rientro del corteo processionale, regolare l’attività dei fotografi evitando, o quanto meno, limitando la loro intromissione nella processione. “ La marea di firme raccolte crediamo che abbiano contribuito in maniera determinante a correggere le modifiche adottate negli ultimi anni”, sostiene Balassone che si riferisce al ripristino del percorso per Piazza Plebiscito e al rientro del corteo processionale.
“ La nostra battaglia però continua”- annuncia Balassone- “ noi abbiamo chiesto la completa abolizione del megafono perché nel silenzio ognuno trovi il modo di pregare e partecipare alla processione. Riguardo l’attività dei fotografi riteniamo vada disciplinata per arrivare a quel senso di sobrietà e austerità tanto decantato”, conclude. L’ingegnere Carlo Speranza ha sottolineato come “il comitato ha tirato fuori l’umanità della città”. “Il nostro intento”- rimarca- “è solo quello di mantenere la tradizione e il 25% della popolazione ritiene questo aspetto una necessità”.
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