Su un quotidiano locale il giorno 13/03/2013, ancora una volta, infatti, è stato fatto passare un messaggio illusorio, perché se l’attribuzione delle 4 Unità Operative Complesse (Direzione Sanitaria – Radiologia –Neurologia – Anestesia e Rianimazione) per il P.O. di Sulmona,
sembrerebbe l’inizio di una seria programmazione del servizio sanitario, in realtà è vero il contrario, e cioè che sono state reinserite soltanto in forza di legge, e sicuramente non per volontà della Direzione Generale che con l’ultimo atto aziendale, del 2 febbraio 2012, le aveva sottratte al nosocomio sulmonese.È importante ricordare che, con il pensionamento del Dott. D’Andrea e del Dott. Gentile rispettivamente Direttori delle U.O.C. (Unità Operative Complesse) di Anestesia e Rianimazione e l’U.O. di Radiologia, la Direzione ASL aveva cancellato i posti di U.O.C. per Sulmona, mentre per la Direzione Sanitaria di Presidio, con il medesimo atto aziendale, la stessa Direzione aveva previsto soltanto una U.S.D. (Unità Semplice Dipartimentale), in violazione di norma in materia.
Come se non bastasse, mentre per altri territori la Regione Abruzzo, con il Nuovo Piano di Investimenti, ha previsto nuovi ingenti finanziamenti, per la Valle Peligna quelle scarse risorse stanziate (vedi camere paganti) vengono, incredibilmente, dirottate all’Aquila o nel caso del finanziamento per il nuovo consultorio di Sulmona sulla ormai sempre più fiabesca realizzazione del nuovo ospedale di Sulmona.
Si ricorda, altresì, che La Direzione ASL con il piano triennale dei lavori pubblici anni 2013-2014-2015, deliberato il 31 dicembre 2012, non ha previsto interventi per il territorio peligno, gli unici soldi spesi per il nosocomio sulmonese sono (da non credersi) le telecamere di videosorveglianza installate anche nell’ala vecchia che dovrebbe essere abbattuta (?).E mentre il tempo passa inesorabilmente e i soldi annunciati dal Governatore Chiodi per la costruzione di cinque nuovi ospedali in Abruzzo sembrano essersi volatilizzati, da parte della Direzione ASL continuano gli studi di fattibilità per l’adeguamento sismico dell’ala “nuova”. Ma non erano stati fatti anche nel marzo 2008?
La Fials denuncia il tentativo, già in parte attuato, di saccheggio, da parte della attuale Direzione Generale Asl, nei confronti dei servizi sanitari e amministrativi operanti sul territorio peligno.
Siamo stufi di false promesse.
Chiediamo a gran voce:
i soldi per la costruzione del nuovo ospedale per Sulmona ci sono o non ci sono?
quando iniziano i lavori di adeguamento sismico dell’ala “nuova” e la costruzione delle strutture modulari?
Quando si realizzeranno le nuove Sale Operatorie (progetto già finanziato ed appaltato)?
Quando verrà attivata la Lungodegenza a Sulmona?
cosa vuol fare la ASL per aumentare la mobilità attiva per il P.O. di Sulmona (ricordando che per garantire una buona sanità ci vogliono attrezzature adeguate, personale qualificato, ma soprattutto una seria progettazione)?
Esiste una qualche programmazione che prevede la permanenza dei servizi amministrativi che già operano sul territorio? O rispondono al vero le voci che trapelano su un imminente trasferimento di massa di questi servizi a danno soprattutto dell’utenza e anche degli operatori stessi?
Ci permettiamo un piccolo suggerimento: è possibile individuare l’Ospedale di Sulmona come struttura aziendale per diffondere l’impiego dell’epidurale, visto che questa tecnica che con i nuovi Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) entra a pieno titolo tra le prestazioni a cui la donna ha diritto al momento del parto, costituirebbe un solido apporto per il nostro ospedale per superare abbondantemente i 500 parti l’anno (limite sotto il quale il reparto deve essere chiuso)".
Il Seg. Prov.le F.I.A.L.S.- L’Aquila
(Mauro Incorvati)