E' incredibile che, mentre le conseguenze disastrose del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, si continui a buttare denaro (un miliardo e 500 milioni di euro) per infrastrutture fossili che ne sono la causa principale.
Ma il danno non riguarda solo il clima perché le ruspe della Snam, per poter costruire la centrale, hanno devastato un'importante area archeologica distruggendo le testimonianze di un insediamento umano risalente a 4200 anni fa. Si tratta di un vero e proprio crimine culturale compiuto con il consenso degli organi governativi e che impoverisce una città ricca di storia e d'arte qual è Sulmona.
Anche l'ambiente e l'economia locale sono colpite pesantemente. Non solo sono stati tagliati illegalmente 317 alberi di ulivo in un'area contigua al Parco nazionale della Maiella ma è stato anche sottratto un consistente spazio di corridoio faunistico all'Orso bruno marsicano, specie ad altissimo rischio di estinzione nonché simbolo dell'Abruzzo. La realizzazione della centrale e del metanodotto Linea Adriatica incideranno in modo fortemente negativo sulle attività agricole sottraendo, o limitando, le coltivazioni per centinaia di ettari.
L'inquinamento prodotto dalla centrale peggiorerà la salute dei cittadini e sarà un deterrente negativo per lo sviluppo turistico del comprensorio. Opere come il metanodotto e la centrale, inoltre, data la loro intrinseca pericolosità, sono incompatibili con un territorio altamente sismico come quello dell' Abruzzo interno.
L'iniziativa, di protesta e di informazione nello stesso tempo, verrà riproposta oggi nella giornata finale della Giostra Cavalleresca per ricordare a tutti, istituzioni comprese, che c'è una Sulmona che non si arrende ma che continua a combattere con immutata determinazione per difendere i diritti inalienabili del nostro territorio contro chi, con l'illegalità, la violenza e il sopruso, impone scelte non condivise che compromettono il nostro futuro".
Coordinamento Per il clima Fuori dal fossile
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